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La casa lasciata in eredità dalla nonna

“Ho ereditato la casa dalla nonna! Ci sono alcuni aspetti di cui devo preoccuparmi? Posso venderla senza problemi?”

Spesso accade che un immobile venga lasciato in eredità, ponendo degli interrogativi sul futuro utilizzo, sia se si scelga di ristrutturarlo, sia che si decida di venderlo

Vendita immobile lasciato in eredità

Nel caso di vendita, ci sono alcuni aspetti da tener presente:

  • i documenti e gli atti devono essere in regola;
  • bisogna controllare se ci sono tasse o imposte da pagare;
  • valutare cosa succede se l’immobile viene ereditato da più persone

Documenti e atti in regola

Quando si eredita un immobile, entro un anno dalla morte del defunto, è necessario presentare la dichirazione di successione che consiste nel notificare il trasferimento della casa agli eredi. Difatti, la dichiarazione contiene tutti i beni relativi al defunto e serve per determinare le tasse sull’eredità, che dovranno essere pagate se si ha intenzione di vendere la casa. 

Dunque, per prima cosa, per poter vendere casa, si parte controllando se tutti i documenti e atti sono in regola e se le tasse sull’eredità sono state pagate. 

I documenti da avere necessariamente sono: 

  • l’atto di provenienza, che attesta come il defunto sia diventato proprietario dell’immobile;
  • il documento di accettazione dell’eredità, che consiste in una dichiarazione ricevuta da un notaio che attesta gli eredi acquisiscono il diritto all’eredità;
  • la voltura catastale, con cui si comunica che il titolare di un immobile è cambiato;
  • la dichiarazione di successione, citata sopra.

Tasse e imposte da pagare

Per quanto riguarda le tasse e le imposte da pagare, è necessario pagare le tasse di successione che vengono liquidate dall’Agenzia delle Entrate entro il terzo anno dalla dichiarazione di successione. 

Ma a quanto ammontano? 

Prima vi spieghiamo cos’è e come si calcola il valore catastale.

Il valore catastale è un parametro utilizzato per calcolare le imposte relative a un immobile e si ottiene a partire dalla rendita catastale dell’immobile, rivalutata e moltiplicata per un coefficiente specifico. 

Il valore catastale viene calcolato così: 

  • si parte dalla rendita catastale che si trova nella visura catastale dell’immobile;
  • si rivaluta la rendita applicando un coefficiente di rivalutazione del 5%;
  • si moltiplica per il coefficiente catastale che varia a seconda della categoria catastale e dell’uso dell’immobile: per l’abitazione principale è 110; per la seconda casa 120 e per gli immobili specifici o agricoli ha coefficienti specifici.   

Le aliquote variano in base al grado di parentela dell’erede: 

  • il 4% sul valore catastale dell’immobile con franchigia pari a 1.000.000 € per il coniuge e i figli;
  •  il 6% sul valore catastale dell’immobile con franchigia pari a 10.000 € per fratelli e sorelle;
  • il 6% sul valore catastale dell’immobile senza franchigia per zii, nipoti, cugini di primo grado, suoceri e cognati;
  • l’8% senza franchigia per tutti gli altri soggetti, tra cui anche il convivente.   

Oltre alle tasse di successione, ci sono altri due atti: l'accettazione dell’eredità e la trascrizione dell’accettazione ereditaria. 

L’atto di accettazione dell’eredità serve per completare il processo di accettazione dei beni ricevuti. 

Questo può avvenire in due forme: 

  • accettazione espressa: si dichiara esplicitamente di voler accettare i beni;
  • accettazione tacita: non viene redatto un documento formale, ma l’erede manifesta con i propri comportamenti la volontà di accettare l’eredità. 

La trascrizione dell’accettazione ereditaria consiste nel garantire la proprietà del defunto agli eredi e rassicura i successivi acquirenti sulla certezza degli atti. 

L’immobile lasciato in eredità a più persone

Quando si riceve in eredità un immobile, si può presentare il caso in cui gli eredi siano più di uno. Si parla di coeredità, in cui l’immobile viene ereditato dagli eredi, anche se ognuno ha una quota di proprietà differente. 

Per regolare questa situazione, si ricorre alle norme relative alle comunione. Secondo l’articolo 1108 c.c., tutti i comproprietari devono essere consenzienti alla vendita dell’immobile.

È possibile vendere la propria quota di proprietà, tenendo a mente che vi è il diritto di prelazione dei coeredi, ciò significa che l’acquisto viene proposto prima a chi detiene le altre quote di proprietà e, solo se non accettano, si può proporre a terzi. 

Ristrutturazione dell’immobile ereditato

Nel caso di ristrutturazione, esiste un’agevolazione che consiste in una detrazione delle spese sostenute. 

Le quote di detrazione si trasferiscono per intero all’erede o agli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile, indipendente dalla quota di possesso. 

Conclusione

Per concludere, ereditare una casa richiede particolare attenzione, poiché implica la gestione di specifici documenti e atti, oltre a conferire diritti precisi agli eredi. 

Se hai bisogno di una mano per vendere la tua casa ereditata, puoi affidarti a Hey Arch! 

Grazie all’analisi della casa, avrai tutte le informazioni necessarie per vendere in modo consapevole! 

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